I custodi del lago di Osiglia: la diga e le case sommerse in Val Bormida
Percorrendo la strada che da Millesimo porta fino a Calizzano e Bardineto nella Val Bormida, è bene fare attenzione al bivio che indica Osiglia con il suo lago, altrimenti si rischia di non imboccare la strada giusta. Imponente la costruzione ad arco cupola che crea un bacino di 13 MLN di metricubi di acqua. La diga, larga 180 mt regola le acque del torrente Osiglietta, affluente del Bormida di Millesimo.
Con una cadenza decennale il lago viene svuotato completamente e riemergono le vecchie case sommerse in fondo alla valle. I custodi del Lago di Osiglia, impercettibili e sommessi: i ricordi di un tempo che ormai non ha più luogo. Quando, nel 1939, il lago fu inondato infatti, gli abitanti di quelle abitazioni a valle furono costretti ad abbandonarli, per spostarsi nel paese più in alto. Chissà che lunga e dolorosa agonia per le vecchie mura lì sotto, perse in un annegamento perenne.
Qui di seguito gli scatti di Igor Forsinetti che, personalmente, mi ha concesso le foto che scattato nel 2006 e delle quali lo ringrazio molto
E’ quasi in questa agonia che troviamo il lago il 17 marzo 2019, giorno in cui lo raggiungiamo per una scampagnata domenicale. Certo, lo svuotamento al quale assistiamo non è totale, non abbiamo visto levarsi il paese in fondo, tuttavia, il livello molto basso e la sensazione di angoscia e arresa dato dalle rive così larghe e asciutte, si è infiltrato a tal punto da rimpiangere gli 80 km che ci separavano da casa.
Nel piccolo paese di Osiglia che domina il lago, tutti gli esercizi commerciali chiusi, vento e freddo ci spingono subito alla ricerca di un luogo dove pranzare. Ottimo, profumato, accogliente e con un vario menù tipico il pranzo all’Albergo La Posta. La padrona di casa ci accoglie tra i tavoli del caldo ristorante con camino e una splendida Barbera d’Alba aiuta ad accompagnare un gustoso pranzo. Scopriamo così che è pratica annuale svuotare parzialmente il lago e abbassarne il livello così da permettere alle nevicate invernali di riconquistare le sponde entro la bella stagione. Sempre la padrona, ci incuriosisce accennando alle tante opportunità di svago che offre quel territorio durante l’estate. Quando il lago torna abbondante di acqua, diventa balneabile, brilla al sole e freme al soffio del vento, le sponde si animano di attività sportive e di turismo giovane, leggero, allegro.
Ed è così che lo troviamo, 4 mesi dopo, quando torniamo a trovare quei luoghi, tra i tornanti di faggio, castagno e rovere. Su una sponda del lago vi è una costruzione adibita a bar, ostello e ristorante chiamato Imbarcadero, sede di gare di canoa e della nazionale azzurra di canottaggio. Frenetica è l’attività di centinaia di giovani canottieri e canoisti, impegnati nelle loro
attività di allenamento giornaliero e svago. Alloggiano presso l’Imbarcadero, oppure nelle aree di campeggio sulle sponde del lago e rendono, insieme al clima estivo, calmo e naturale del lago, l’atmosfera al pari di un quadro di Renoir.
Pedalò, tuffi e incontri ravvicinati con la natura più viva che mai, ci permettono di trascorrere una giornata estiva perfetta, lontani dalla frenesia delle coste marine ma circondati dall’energica compagnia di comitive di adolescenti. Con la scampagnata del 28 luglio 2019, abbiamo concesso una seconda opportunità al Lago di Osiglia, con la tacita approvazione sommersa dei Custodi del Lago.